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#4 – Urano

di Fabio Furlanetto

 

Titano, in orbita attorno a Saturno

1.5 miliardi di chilometri lontano dalla Terra

Joy Traveler si agita quando vede il sensore avvicinarsi al lettino su cui è sdraiata.

-Non c’è niente di cui preoccuparsi. E’ solamente un analizzatore genetico – la rassicura uno dei dottori. La luce fluorescente illumina il corpo di Joy, che ha abbandonato gli abiti terrestri per un attillato costume dal look futuristico.

-Scusi. Ho avuto delle brutte esperienze con i medici – risponde Joy, cercando di reprimere il ricordo degli esperimenti condotti su di lei dai marziani. [1]

-Dov’è Surfer? Non lo vedo da quando siamo arrivati.

-Non ne sono stato informato. Può stare ferma, per favore? Questo è un sensore molto sensibile; se vuole una diagnosi della sua condizione, deve fidarsi di me.

-Davvero? Avete una macchina che spieghi perché non mi ricordo da dove vengo e perché il mio corpo assorbe l’energia dei pianeti fino a farmi esplodere?

-Questa è Titano, signorina – risponde il dottore, come se questo dovesse significare qualcosa per lei.

 

Camera del sovrano

Titano è stato una monarchia per oltre mezzo milione di anni. Verrebbe da pensare che un sovrano che ha goduto di un regno così lungo sia circondato dal lusso, ma gli appartamenti di Mentore sono quasi spartani per gli standard di Titano.

Un uomo che non dimostra nemmeno settant’anni ma ne ha almeno diecimila volte di più riposa sul proprio letto, il respiro lento e regolare monitorato dalle macchine.

La luce emanata dalle mani di Silver Surfer ne illumina il corpo, bagnando le cellule dell’Eterno di Potere Cosmico. Eppure Mentore non muove un muscolo.

-Sono desolato, Eros, ma il mio potere non sembra sufficiente a curare tuo padre. Il danno è nella sua mente, non nel suo corpo – si scusa Silver Surfer, interrompendo la terapia.

-Non importa, grazie comunque di aver provato. I medici dicono che si riprenderà, anche se non sanno dire quanto tempo possa volerci – risponde il figlio di Mentore , attuale sovrano di Titano e per lungo tempo membro del gruppo terrestre noto come Vendicatori con il nome Starfox.

-Mentore è un uomo risoluto, uno dei pochi esseri viventi di questo universo che considero amici. Se posso fare qualcosa per lui o la sua gente, non hai che da chiedere.

-Ti ringrazio, Surfer, ma tutto sommato ce la stiamo cavando bene. Thanos ha combinato un bel disastro [2] ma ci vuole ben altro per piegare gli Eterni di Titano.

I due vecchi amici lasciano Mentore al proprio meritato riposo, incamminandosi per i corridoi del palazzo fino a giungere ad un balcone che si affaccia sulla città.

-Devo ammettere che mi riesce difficile immaginarti nel ruolo di sovrano, Eros.

-Allora siamo in due...almeno tra i presenti. Ma come erede al trono ho delle responsabilità da cui non ho intenzione di ritrarmi. Non importa quanto sia noioso il mio attuale ruolo.

-Il popolo di Titano non ti è fedele?

-Si aspettano che vada in giro a spassarmela con qualche bella ragazza mentre ISAAC [3] fa tutto il lavoro al posto mio.

-Se devo essere sincero, anche io me lo sarei aspettato – risponde Silver Surfer.

-Così come anche io. Ma immagino di aver ascoltato un po’ troppi discorsi di mio padre nel corso dei secoli per poter abbandonare il mio popolo nel momento del bisogno. Ed immagino anche che tu non sia venuto qui per sentire un vecchio amico che si lamenta di essere diventato re.

-No – risponde laconicamente Silver Surfer. I due amici escono dalla stanza per lasciar riposare Mentore, mentre la tavola dell’Araldo lo segue come un’ombra.

 

Beta Lyrae, 882 anni-luce dalla Terra

Il complesso abitativo non è certo uno dei più invitanti del cosmo: situato letteralmente all’ombra del distretto industriale, la cui principale fonte di reddito è collegato al costante flusso di plasma che collega le due stelle di questo sistema stellare.

Una donna Skrull in abiti discinti apre la porta del proprio appartamento, prima con una chiave magnetica e poi cambiando la forma della propria mano per formare un chiavistello.

-Non si può mai essere troppo prudenti da queste parti – spiega S’ra ai due umanoidi alle sue spalle: una femmina Zenn-Laviana incappucciata ed un maschio dalla pelle di roccia che impugna una larga ascia metallica.

-Come se ci fosse qualcosa da rubare in un luogo simile – commenta con tono disgustato la donna che dice di chiamarsi Shalla-Bal. Dato che nella stanza ci sono vari oggetti ed immagini che le specie più disparate considerano di natura erotica, questa non è solo la dimora di S’ra ma anche il suo ufficio.

-Ho visto discariche Badoon migliori di questo posto – concorda Terrax.

-Se non ti piacciono le Skrull basta pagare un extra, tesoro – risponde S’ra, cambiando completamente aspetto con quello che immagina essere la forma femminile della specie di Terrax.

Shalla-Bal non dà tempo a Terrax di mostrarsi interessato, chiedendo alla donna:

-Come ha fatto la figlia di uno dei più brillanti scienziati Skrull a fare una fine del genere?

-Papà sarà anche stato un genio scientifico, ma non era abbastanza intelligente da rendersi conto che tradire l’Impero Skrull e vendere i propri servigi ai Kree non era una grande idea.

-Gli Skrull possono portare avanti una vendetta per parecchie generazioni. Mi sorprende che non ti abbiano giustiziata assieme a tuo padre.

-Se avessero saputo chi ero – risponde S’ra, questa volta prendendo l’aspetto di una bambina Kree e facendo una perfetta imitazione di uno sguardo innocente.

-Ho passato due anni in orfanotrofio Kree prima di riuscire a scappare. Nessuno in questa galassia dovrebbe sapere che sono la figlia di D’kkr. Che cosa vuoi da me?

-Devo salvare il mio mondo. E per farlo ho bisogno del laboratorio di tuo padre.

-Sei pazza? Si trova in territorio Kree. Non c’è modo di arrivarci senza dover passare attraverso un intero esercito!

-Bene – commenta Terrax, la cui ascia cosmica brilla di energia – Ho bisogno di un po’ di esercizio.

 

Titano, in orbita attorno a Saturno

Nonostante l’intero habitat di Titano sia sottoterra, il Sole artificiale e la climatizzazione artificiale sono così convincenti da poter essere scambiati per una splendida mattina di primavera.

Joy Traveler si sta godendo la vista dalla balconata del Palazzo Reale: può osservare dall’alto una città tranquilla e pacifica, carica di vita e di speranza.

-Bellissima – commenta Silver Surfer, avvicinandosi con la propria tavola sottobraccio.

-Guarda che mi metti in imbarazzo – lo stuzzica Joy, sedendosi sul cornicione e dando le spalle alla città sotto di lei.

-Non era mia intenzione. Mi riferivo a Titano – risponde Surfer.

-Stavo scherzando. Che ne dici della tuta spaziale che mi hanno dato? Da queste parti tutti se ne vanno in giro vestiti come se fossimo in un film di fantascienza degli anni 50. Certo lasciano poco spazio all’immaginazione. Non che da queste parti valga qualcosa: devo ancora vedere qualcuno che non abbia un corpo assolutamente perfetto!

-Tipicamente terrestre: Titano è una delle società più tecnologicamente e socialmente progredite del cosmo conosciuto, ed il tuo primo interesse è di natura sessuale.

-Per prima cosa non sono terrestre, e secondo...

<<CHIEDO SCUSA. INTERROMPO QUALCOSA?>> - interviene una voce artificiale.

-No – rispondono Surfer e Joy all’unisono.

Una strana figura appare di fronte alla balconata, sospesa per aria. La testa è metallica, dal volto completamente inespressivo; indossa una tunica sul cui tessuto è riflesso un campo stellato: è la manifestazione olografica di ISAAC, la mente artificiale di Titano.

<< HO I RISULTATI DELL’ANALISI GENETICA DELLA SIGNORINA. DESIDERA DISCUTERNE IN PRIVATO?>>

Joy rivolge a Silver Surfer uno sguardo che sembra dire “possiamo fidarci?”, e l’araldo decide di non parlarle di quando il super-computer ha quasi conquistato la Terra.

-ISAAC è un amico.

-Va bene, dimmi pure. Cosa hai scoperto? – chiede la ragazza.

<< IL SUO CODICE GENETICO CORRISPONDE AL 100% AD UNA FEMMINA ADULTA DI TITANO >>

-Cosa!? Non è possibile!! – protesta Joy, notando che Silver Surfer la sta fissando intensamente; lei si copre il più possibile con le braccia, protestando:

-Spero per te che tu non abbia la vista a raggi-x!

-ISAAC ha ragione. Il tuo DNA è quello di una Eterna di Titano. Considerato che il tuo codice genetico era umano sulla Terra, devi avere la capacità di...

-Frena un secondo, chi ti ha dato il permesso di sbirciare il mio codice genetico!?

<< LO STESSO CODICE GENETICO È STATO REGISTRATO 157 ANNI TERRESTRI FA, ED APPARTENEVA AD UNA FEMMINA IMMIGRATA ILLEGALMENTE SU TITANO>>

-Sono già stata qui? – si meraviglia Joy Traveler.

<<LA RAGAZZA HA LASCIATO UN MESSAGGIO VIDEO PER SE STESSA. DESIDERA VEDERLO?>>

-Ovviamente!!!

L’immagine di ISAAC lascia spazio ad una rappresentazione olografica di Joy Traveler: i vestiti e l’acconciatura sono diversi, ma non c’è alcun dubbio: le due ragazze sono la stessa persona.

<<Ciao. Dev’essere strano rivedere una registrazione che non ricordi di aver fatto, vero? So come ci si sente, è successo anche a me. Non penso di poterti dire niente che tu non sappia già: non sai come ti chiami, da dove vieni o quanti anni hai. Non so per quanto tempo ricorderò quello che ho imparato su questo pianeta, ma ti non devi mai dimenticare due cose: primo, non devi mai separarti dal Regolatore Cosmico>> l’ologramma prende in mano il piccolo dispositivo che Joy ormai conosce troppo bene, prima di continuare:

<<Secondo, per nessuna ragione devi tornare su Urano. Tieniti stretto il Regolatore, e cerca di restare lontana dei guai. Non posso più restare su Titano ora che sanno da dove provengo>>

L’ologramma svanisce, rimpiazzato dall’immagine di ISAAC. Joy ha gli occhi fissi sul Regolatore.

-Urano. Non era una colonia di Titano? – ricorda Silver Surfer.

<<AL CONTRARIO: FURONO GLI ETERNI DI URANO A FONDARE LA PRIMA COLONIA SU TITANO, PRIMA ANCORA CHE MENTORE RICOSTRUISSE IL PIANETA DOPO UNA SANGUINOSA GUERRA CIVILE>>

-Dobbiamo andare su Urano! Dev’esserci qualcuno che si ricordi di me, no?

<<SFORTUNATAMENTE, TUTTI GLI ETERNI DI URANO SONO MORTI DA SVARIATI DECENNI>>

-E’ l’unica pista che abbiamo. Spero solo che i fantasmi di Urano siano più pacifici di quelli di Marte – risponde Silver Surfer.

 

Galassia del Cane Maggiore

25.000 anni-luce dalla Terra

Composta a malapena da un miliardo di stelle, questa piccola galassia satellite della Via Lattea è stata largamente ignorata dai grandi imperi stellari per la mancanza di un valore strategico.

Un umanoide dalle squame blu si avvicina ad una fioca stella rossa, per atterrare sul pianeta più grande di questo sistema solare. Forse “umanoide” non è però il termine più adatto considerando la coda, le quattro braccia, i sei occhi ed il Potere Cosmico che emana. Simili distinzioni non interessano più a Stardust: è un Araldo di Galactus e nient’altro.

Atterra sul pianeta, piantando la propria Alabarda Cosmica nel terreno sia come segno di conquista sia per analizzare la sua composizione e decidere se sia un pasto degno del suo dio.

-Non capisco: questo pianeta dovrebbe essere carico di vita, invece è già stato prosciugato.

Stardust è confuso: i suoi sensi cosmici non possono essersi sbagliati, perché in quanto dono personale di Galactus non possono essere altro che perfetti. E’ necessaria una spiegazione.

Si alza in volo, sorvolando un continente alieno in pochi istanti, fino a raggiungere la capitale di questo pianeta. Nella sua pur breve carriera di Araldo, Stardust ha visto civiltà molto più impressionanti: questi esseri dalla pelle blu che vivono all’interno di case ricavate da funghi non gli interessano. Il fatto che siano tutti morti è però una curiosità di cui prende nota.

Si china per afferrare uno di quegli esseri, ma il nativo si scioglie immediatamente. Uno dopo l’altro tutti i suoi simili fanno lo stesso, fino a quando Stardust non si trova in mezzo ad un enorme oceano di protoplasma.

-Se la tua intenzione è attaccarmi, nulla di ciò che stai facendo può ferirmi.

-Perdona la mia presunzione, o Araldo del mio Salvatore – risponde una voce proveniente dall’oceano di morte. Una donna dalla pelle perfettamente bianca e dalle ampie ali emerge dal protoplasma, condensando tutta la materia organica raccolta in una singola sfera pulsante di vita... ed inchinandosi di fronte a Stardust.

-Che razza di trucco è questo? – risponde Stardust, puntando l’alabarda verso la donna bianca. Soltanto ora Stardust nota che non ha una faccia, solo delle fauci nere.

-Accetta questo mio dono. Prego che sia un pasto degno del nostro Salvatore.

-Tutta la vita organica di un pianeta, condensata e già pronta per essere assorbita... impressionante. Qual è il tuo nome, donna?

-Sono l’Angelo Negativo, umile serva del nostro Salvatore... Galactus.

 

Urano

2,9 miliardi di chilometri dalla Terra

L’atmosfera del pianeta è glaciale, a malapena 55 gradi al di sopra dello zero assoluto. Visto dall’orbita, il gigante gassoso è il più blando dei pianeti di questo sistema solare, una sfera uniforme dal colore ciano pallido, ma oltre le sue dense nuvole nasconde un ambiente inospitale alla vita.

I suoi venti soffiano a 900 chilometri orari, animati dalla debole luce del Sole che dopo essere sorto al polo nord del pianeta non tramonterà per altri 42 anni.

Dovrebbe essere l’ultimo posto dove ci si potrebbe aspettare di trovare una civiltà, eppure Silver Surfer raggiunge una gigantesca città che fluttua dolcemente tra le nuvole di metano ed ammoniaca.

C’è una grande crepa nella cupola semitrasparente che sovrasta la città; senza di essa, non c’è più nulla a tenere a bada il gelo e l’atmosfera letale.

-Questo posto mi dà i brividi – commenta Joy scendendo dalla tavola da surf; istintivamente strofina le mani sulle braccia per riscaldarsi, anche se è completamente inutile: il suo potere le rende possibile sopravvivere anche in queste condizioni ostili alla vita.

Silver Surfer si guarda attorno, meravigliandosi per la bellezza di questa città che resiste ai segni del tempo e allo zero assoluto. Gli uraniani sono morti da tempo, ma le loro opere resistono.

-Vicolo cieco – commenta Joy.

-Non necessariamente. L’infrastruttura della città è ancora parzialmente intatta e molto simile a quella di Titano. Dovrei essere in grado di ripararla – risponde Silver Surfer.

Una mano circondata di Potere Cosmico tocca il muro di un palazzo, riscaldandone la superficie e sciogliendo il ghiaccio. L’energia si infiltra all’interno, correndo attraverso fili e cavi; non si limita a riscaldare, ma riesce a riconfigurare a livello molecolare ogni singolo collegamento.

Il palazzo si illumina. Così come fa il palazzo adiacente, poi quello successivo, fino a quando l’intera strada non si è illuminata. Dopo decenni di riposo, la città rivive.

Le luci non sono l’unica cosa a risvegliarsi. Un ologramma prende lentamente vita: dall’aspetto robotico e dalle forme femminili, indossa una tunica su cui è riflesso un campo stellato.

<<BENVENUTI SU URANO. IO SONO E.E.V.A., IN COSA POSSO ESSERVI UTILE?>> chiede l’ologramma.

-Una versione uraniana di I.S.A.A.C. – realizza Joy.

-Sono Silver Surfer. Sai che cosa è successo ai tuoi creatori?

<<NATURALMENTE. GLI URANIANI SI SONO SUICIDATI>>

-Che cosa!? – si meraviglia Joy. Silver Surfer, invece, sembra impassibile.

<<I MIEI PADRONI RITENEVANO DI NON AVERE PIU’ NESSUNA RAGIONE DI VIVERE, DOPO AVER OTTENUTO LA CONOSCENZA ASSOLUTA DELL’UNIVERSO. PER QUESTO HANNO DISTRUTTO LA CUPOLA E SONO MORTI>>

L’ologramma non tradisce alcuna emozione: se avesse descritto il tempo invece della totale distruzione di una civiltà, avrebbe avuto lo stesso entusiasmo.

-Tragico: con un intero universo da esplorare, gli uraniani hanno preferito chiudersi in se stessi ed abbandonare ogni speranza. Non tutti i mondi possono essere salvati – nota melanconicamente Silver Surfer.

-“Tragico”!? E’ tutto quello che hai da dire!? E’ una cosa orribile!!! – protesta Joy.

<<NON ERA MIA INTENZIONE TURBARLA, SIGNORINA. LEI HA SEMPRE DISAPPROVATO L’ATTEGGIAMENTO DEGLI URANIANI RIGUARDO IL RESTO DELL’UNIVERSO>>

-Riconosci questa ragazza? – chiede Silver Surfer.

<<NATURALMENTE. SEGUITEMI, PREGO>> risponde l’ologramma, allontanandosi.

Le luci della città si accendono al suo passaggio e si spengono alle sue spalle; Silver Surfer e Joy tengono facilmente il passo. E’ l’ex Araldo a riaprire la conversazione:

-Qual è la tua programmazione, E.E.V.A.?

<<SERVIRE IL BENE DI URANO E DEI SUOI ABITANTI>>

-Bizzarro che un popolo deciso a morire crei un’intelligenza artificiale con questo scopo.

<<SONO STATA DISATTIVATA OLTRE UN SECOLO PRIMA DEL SUICIDIO. LA MIA PROGRAMMAZIONE MI AVREBBE IMPOSTO DI IMPEDIRLO. DISATTIVARMI E’ STATO CONSIDERATO PIU’ RAPIDO CHE RIPROGRAMMARMI>>

-O potresti essere stata tu ad ucciderli. Lo trovo più credibile di un’intera popolazione che decide di farla finita – interviene Joy.

<<LA MIA PROGRAMMAZIONE MI IMPEDISCE DI FARE DEL MALE AL PROSSIMO>>

-Ho incontrato diverse intelligenze artificiali, alcune delle quali ostili ai propri creatori. Ed anche io condivido lo scetticismo di Joy: nessun uraniano si è espresso contro la decisione di distruggere la cupola?

<<NON SAPREI: ERO DISATTIVATA ALL’EPOCA. E NON SONO STATE ESEGUITE REGISTRAZIONI DELLA DISTRUZIONE DELLA CUPOLA; NESSUN TESTAMENTO DELL’EREDITA’ DI URANO. A PARTE LA MIA ESISTENZA, SUPPONGO>>

Il trio ha raggiunto l’atrio di un palazzo molto più maestoso di quelli che lo circondano. Il corpo di luce di E.E.V.A. passa attraverso la sua porta; Silver Surfer tenta di aprirlo dolcemente, ma è un blocco di ghiaccio molto solido.

Un raggio di energia cosmica crea un buco sufficientemente largo; Silver Surfer e Joy Traveler diventano i primi esseri viventi a mettere piede nel Tempio della Saggezza da oltre un secolo.

<<QUESTO E’ IL MIO CENTRO OPERATIVO. NELLA MIA BANCA DATI SONO REGISTRATE TUTTE LE CONOSCENZE ACCUMULATE DAGLI URANIANI NEGLI ULTIMI DIECIMILA ANNI>>

-C’è qualcosa che riguarda me lì dentro? – chiede Joy con ansia.

E.E.V.A. annuisce, e gli emettitori olografici della stanza si attivano per mostrare due persone intente a discutere animatamente. Silver Surfer non riconosce il maschio, ma la femmina è chiarissimamente Joy Traveler.

 

Tempio della Saggezza, 160 anni fa

-Non possiamo restare! Renditi conto del pericolo: quanto pensi che ci vorrà prima che capiscano che cosa sei veramente!? – protesta l’uomo.

-Gli uraniani hanno costruito il Regolatore Cosmico per me. Se anche scoprissero la verità, a loro non importerebbe  - risponde quella che un giorno si chiamerà Joy Traveler.

-E pensi potrebbero sopportarla? So che possono sembrare evoluti, ma il rischio è troppo grande; se fossero esposti alla tua vera forma...credo potresti danneggiare le loro menti e la loro civiltà in modo irreparabile. Distruggeresti la loro stessa anima.

-Jedar, ti preoccupi troppo. Nessuna specie capace di costruire una cosa del genere può essere così fragile. Pensaci! Per la prima volta posso mettere piede su un pianeta senza causarne la distruzione dopo pochi giorni – osserva compiaciuta la futura Joy, stringendo tra le mani il Regolatore.

-Così piccolo, eppure così pericoloso – commenta l’uomo.

-Spegni quei registratori olografici, Jedar. Non si è mai troppo prudenti: non possiamo rischiare che la mia presenza in questa galassia sia nota ai Custodi.

 

Tempio della Saggezza, oggi

L’ologramma scompare, lasciandosi alle spalle segreti e misteri.

<<HAI VISSUTO SU URANO PER I SUCCESSIVI TRE ANNI. NON CONOSCO LE CIRCOSTANZE DELLA TUA PARTENZA; SONO STATA DISATTIVATA POCO DOPO>>

-Ma tu sai chi sono, vero? Insomma, chi ero prima dell’arrivo su Urano?

<<QUESTI DATI SONO STATI CANCELLATI DALLA MIA MEMORIA. COSI’ COME L’IDENTITA’ DELL’UOMO CON CUI STAVI PARLANDO NELLA REGISTRAZIONE>>

-Ma puoi confermare quello che ha detto Joy nella registrazione: il Regolatore Cosmico è stato costruito su Urano per tenere sotto controllo il suo potere – sottolinea Silver Surfer.

-Quell’uomo...Jedar...potrebbe essere l’unica persona nell’universo a conoscere la verità sul mio passato. Sai dove è andato? Oppure da dove proveniva? – chiede Joy.

<<NON POSSO AIUTARVI IN QUESTO. MA FORSE VOI POTETE AIUTARE ME>>

-E come? – chiede Silver Surfer.

<<SE NON E’ TROPPO DISTURBO, VORREI CHE TU MI UCCIDESSI>>

-Che cosa? E per quale motivo!?

<<NON SONO PROGRAMMATA PER AUTODISTRUGGERMI. URANO E’ MORTO: NON HO PIU’ NULLA, SE NON UN CIMITERO DI GHIACCIO A RICORDARMI IL MIO FALLIMENTO. MA TU PUOI METTERE FINE A TUTTO QUESTO>>

-Urano non è morto: la sua storia, la sua cultura, la sua esperienza vivono in te.

<<IRRILEVANTE. LA MIA PROGRAMMAZIONE E’ MOLTO CHIARA: L’UNICA RAGIONE DELLA MIA ESISTENZA E’ IL BENESSERE DEGLI URANIANI. ORA GLI URANIANI SONO MORTI. ERGO, NON HO RAGIONE DI ESISTERE>>

-Non tutti gli uraniani sono morti – risponde Silver Surfer, afferrando la mano di Joy e trascinandola verso di sé.

-Che stai facendo!? – protesta la ragazza.

-Analizza la tua banca dati. Troverai che questa ragazza possedeva il DNA di un nativo di Urano.

<<VERO. MA IL SUO CODICE GENETICO NON E’ PIU’ LO STESSO ORA>>

-La tua programmazione prevede la possibilità che un uraniano cambi il proprio DNA?

<<CERTAMENTE. L’INGEGNERIA GENETICA DI URANO ERA SENZA PARI>>

-E gli uraniani modificati geneticamente avrebbero smesso di essere uraniani?

<<NO, AVREBBERO MANTENUTO LA PROPRIA CITTADINANZA>>

-Quindi, la logica impone che Joy Traveler sia uraniana. E dato che sei programmata per garantire il suo benessere, non puoi smettere di vivere finché Joy sarà in vita.

<<LE TUE PAROLE HANNO SENSO, SILVER SURFER. DEVO RIFORMULARE LA MIA RICHIESTA DI AIUTO: PUOI RIPARARE LA CUPOLA PER FAR SI’ CHE JOY TRAVELER POSSA VIVERE SU URANO?>>

-Non ho nessuna intenzione di trasferirmi qui! – protesta Joy.

<<DEVI FARLO. LE MIE CAPACITA’ OPERATIVE NON SI ESTENDONO OLTRE URANO>>

-Esiste un’altra opzione. Dammi la mano, E.E.V.A.

L’ologramma esita; per quanto sia estesa la sua programmazione, le sfugge il significato di un gesto così futile. La sua mano sfiora la pelle argentea dell’Araldo.

Il Potere Cosmico scorre come un fiume in piena, attingendo ad ogni circuito del Tempio della Saggezza. I proiettori olografici emettono più luce di una piccola stella, riversando immense quantità di fotoni in una forma umanoide e fondendosi con il Potere Cosmico.

Joy ha dovuto distogliere lo sguardo. Quando riesce a riaprire gli occhi, E.E.V.A ha una forma diversa da prima; è sempre un robot femminile che indossa una tunica su cui si riflette un campo stellato, ma adesso non è più semitrasparente.

<<Sono...viva?>> si domanda, tastando con mano il nuovo corpo <<Interessante>>

-Ora sei composta di luce solida. Ho trasferito la tua intera programmazione ed il database di Urano in una matrice fotonica sostenuta da...

-Sicuro che sia una buona idea? Non sappiamo niente di lei – gli ricorda Joy.

<<Che cosa desideri sapere?>>

-Vorrei qualche garanzia sul fatto che non proverai ad ucciderci o a conquistare la galassia!

<<Non lo farò. A meno che non mi sia chiesto>>

Silver Surfer e Joy Traveler si scambiano uno sguardo preoccupato.

<<Era una battuta. Eseguirò una diagnostica sulle mie sub-routine umoristiche>>

-Faremo meglio ad andarcene. Sei libera di seguirci, E.E.V.A.

<<Chiamami Eva>> risponde l’ologramma vivente, afferrando il braccio di Silver Surfer e conducendolo all’esterno del Tempio della Saggezza.

-Probabilmente è una pessima idea – scuote la testa Joy, seguendo i suoi compagni di viaggio.

 

Galassia del Cane Maggiore

25.000 anni-luce dalla Terra

Stardust sta analizzando con cura la sfera di energia che gli è stata donata dall’Angelo Negativo. Energia vitale purificata e distillata, priva della benché minima impurità.

-Questo non è possibile.

-Il mio dono non è di vostro gradimento, Araldo?

-Se Galactus avesse divorato questo mondo avrebbe tratto lo stesso nutrimento che questa sfera può dargli. Eppure il pianeta è completamente intatto: solo i suoi abitanti sono stati uccisi.

-Ciò che dici è corretto. Il procedimento è molto efficiente.

-Devo rifiutare la tua offerta, Angelo Negativo. Se Galactus preferisce divorare i pianeti invece di limitarsi a mietere la loro popolazione, così deve essere.

-Non ho la presunzione di conoscere le ragioni del Salvatore, o Araldo...ma considera questo. Se Galactus divorasse questo pianeta, la vita non potrebbe mai più nascere su questo mondo. Ma se potesse cibarsi solamente degli esseri viventi, senza distruggere i loro habitat...

-...Galactus potrebbe divorare un’intera galassia in poche generazioni.

-In attesa della crescita del prossimo raccolto, perché la vita esiste per essere estinta da Galactus. E’ giunto il momento di ripristinare il giusto ordine delle cose.

 

CONTINUA

 

NEL PROSSIMO NUMERO: Altair

 

 

 

 

Note

[1] come visto nei flashback del numero 2

 

[2] su Vendicatori Costa Ovest MIT #28-30

 

[3] il supercomputer che gestisce Titano. L’acronimo sta per Integral Synaptic Anti/Anionic Computer, che perlomeno sulla Terra non vuol dire niente.

 

 

 

 

Note astronomiche

Titano

Urano

Beta Lyrae

Galassia del Cane Maggiore